L’orgoglio di essere un venditore
Sono un venditore e sono profondamente orgoglioso di esserlo.
Ci tenevo molto che questa fosse la prima frase impressa nel mio blog, perché sento forte la responsabilità di dover sfatare un mito tutto italiano: nella nostra cultura, il venditore viene infatti visto come un imbonitore, un racconta chiacchiere, qualcuno dotato di parlantina sciolta e che di quest’ultima si serve per truffare il prossimo.
Io credo invece che il venditore rappresenti oggi il principale raccordo tra un’azienda e il mercato. Il nostro è un lavoro che deve necessariamente basarsi su dosi massicce di studio, strategia, attenzione e curiosità su tutto ciò che concerne il rapporto con i clienti. È una missione nella quale mi sono tuffato anima e corpo dopo che i miei studi mi avevano portato a percorrere altre rotte: dalla laurea in giurisprudenza ai concorsi da avvocato e da promotore finanziario, dal master in marketing in Bocconi a quello sulle operazioni immobiliari e sul real estate al Politecnico di Torino.
Ma come ha detto Lady Gaga qualche giorno fa, ritirando il premio Oscar per la migliore canzone: “Se avete un sogno, lottate per realizzarlo. Se avete una disciplina per una passione, non importa quante volte sarete rifiutati, cadrete o sarete trattati male. Importa quante volte vi rialzerete, sarete coraggiosi e continuerete a lottare”.
La mia è stata dunque una vera e propria scelta: quella di essere orgogliosamente venditore. Ho studiato con la dovuta continuità, in questi anni, le dinamiche sociali e soprattutto emozionali che caratterizzano il rapporto tra venditore e cliente, perché fare questo mestiere significa studiare attentamente il settore, giorno dopo giorno. La frase che ho letto e mi è rimasta più impressa, a questo proposito, è di Seth Godin, guru del marketing mondiale, secondo il quale nel mondo moderno il cliente non cerca più un prodotto, ma è il marketing stesso a essere diventato prodotto.
Quello che i clienti ricercano oggi è l’emozione legata a un prodotto; la stessa aspettativa di quest’ultimo, tutto ciò che si percepisce nella sua attesa e nella sua valutazione è un parametro fondamentale nella scelta finale del consumatore. Su questo e su ciò che ne consegue deve dunque basarsi il ragionamento del venditore, chiamato a fare i conti con un mondo in continua evoluzione e quindi a ergersi quale figura di fondamentale importanza in questo momento storico, a maggior ragione nel mondo digitale, nel quale diventa l’anello di congiunzione tra le esigenze comunicative online di un’azienda e il mondo reale.
Non bastano un sito eCommerce o una manciata di like in più a vendere un prodotto: la sfida deve essere proprio quella di sfruttare l’onda lunga della digitalizzazione per tornare a presidiare il territorio, rendendo la professione del venditore una professione sempre più strategica.
Immaginate se un ingegnere, un commercialista, un avvocato o un professionista qualsiasi fosse incapace di comprendere i bisogni delle persone che incontra. Cosa accadrebbe se non si aggiornasse, se non studiasse continuamente le dinamiche della relazione con il cliente in relazione a un bisogno da soddisfare? Sarebbe un tecnico con una laurea appesa al muro, ma non funzionerebbe nel mondo del lavoro.
Studiando e informandomi, da venditore, ho compreso perché Seth Godin ha ragione. E ho capito che proprio il fatto di non aver compreso come lo stesso marketing sia il vero prodotto è stato il peccato originale del settore dell’energia. Il mercato è costituito da persone che hanno bisogno di vivere un’emozione. Essere orgogliosamente un venditore significa partire da questa convinzione e lavorare quotidianamente per migliorare la propria cultura nella vendita. Inizio questo percorso con curiosità, certo di poterla rendere reciproca.
Nella mia vita ho messo al centro la persona, la fiducia, la dignità professionale valori che guidano ogni mia scelta. Credo che il lavoro dell’operatore energetico meriti più rispetto, più metodo e una nuova narrazione.